25 febbraio 2011

Chiamiamolo genocidio

Quasi come per confermare la mia opinione, ecco che trovo con grande soddisfazione un articolo del fatto quotidiano in cui qualcun altro osa chiamare "genocidio" ciò che sta accadendo in Libia. Quanto bisognerà aspettare prima che anche chi può intervenire, chi ha la possibilità di fare la differenza e fermare il massacro si renda conto di quanto questa parola sia calzante nel definire ciò che sta avvenendo a Tripoli e nei dintorni.

2 commenti:

  1. Io continuavo a chiedermi perché nessuno interviene (ovviamente immagino le motivazioni), ma vedere scritto nero su bianco che non si usa una parola per evitarsi di dover intervenire, è un pugno allo stomaco...
    Alice

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  2. Si concordo, decisamente un pugno allo stomaco. Nessuno si azzarda a dire niente e a fare niente prima di constatare se è nei propri interessi o no. Per fortuna sembra che si stia cominciando a muovere qualcosa.
    Andrea

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